FERMARSI GRAZIE AL CORAGGIO DELL' AGIRE DEL CUORE
Da cosa è provocata la frustrazione che ci assale in questo momento?
Si cercano, in qualsiasi realtà fuori di noi, colpe di vario genere che ci danno la possibilità di reagire, arrabbiarci e puntare il dito, potendo così poi cadere nello sconforto e credere fermamente che il mostro sia al di fuori di Noi.
Ebbene! potremmo per un attimo fermarci a riflettere..... forse è semplicemente il senso di impotenza che non riusciamo a gestire: il non essere utile, il non essere capace, il non essere importante, il non essere riconosciuto, il non essere fondamentale per nessuno di tutte quelle vittime che, senza chiederci il permesso entrano nelle nostre case facendoci sentire incapaci di poter modificare anche il più piccolo particolare di questa inarrestabile valanga che ci colpisce senza pietà.
Per non parlare di quella strana sensazione che per non essere riconosciuta non la si nomina neanche, tale occultamento non fa altro che provocare ulteriore angoscia...... e se molti di noi si sentissero bene in questa condizione? Si, bene, quasi felici, che terribile sciagura deve essere sentirsi in colpa, perché questo momento ci sta regalando doni inaspettati, potremmo sentire di provare l'essenza più pura dell'egoismo impossibile da accettare fino in fondo, potremmo persino riuscire ad estraniarci dalla sofferenza altrui, mentre magari si ascolta della bella musica come da tanto tempo non si faceva, potremmo non avere un soldo in banca eppure quasi sorridere ingenuamente davanti all'economia che affonda come una nave i cui buchi non son più riparabili, ormai piena d'acqua va giù e chissà quando arriverà a toccare il fondo dell'oceano in cui naviga e seppur su quella nave ci siamo saliti in molti tanto tempo fa, alcuni invece di preoccuparsi vedono chiaramente la bellezza dell'immenso blu nel quale si sta lentamente scivolando e più si scende, più il silenzio appare un dono e le venature di blu sempre più lucenti.
Incredibile a dirsi, il passaggio all'ora solare potrebbe apparire un furto ad un tempo infinito di cui non si riesce a percepirne la fine e più la si cerca di scorgere, più non vorremo mai che finisca questa unica possibilità di cui non riusciamo a goderci appieno il potenziale, solo perché..... perché semplicemente non siamo abituati.
"Semplicemente"... altra parola di cui percepiamo ormai a tratti il potente significato.
Una cosa semplice non vuol dire che sia facile, vuol dire semplicemente che è semplice, vera, pura, senza fronzoli, senza finte dinamiche o rivestimenti tali da non poterne più percepire l'essenza. Siamo talmente abituati a pensare che una cosa semplice sia banale che cerchiamo di doverla far apparire importante, interessante la dobbiamo caricare per renderla accattivante, vendibile, superiore, al punto tale da perdere ogni secondo che passa cosa si voleva trasmettere all'inizio, quale motivazione ha realmente determinato la nostra scelta, quale emozione aveva contraddistinto il sentire che ha portato a riconoscere qualcosa di simile a noi, prima di alterarlo per paura che agli altri non piacesse.
Pensa che cosa incredibile! Sento che questo virus, complotto o no (scrivo così perché ho condiviso un post su Facebook a dir poco provocatorio che ha suscitato giustamente qualche polemica) ci stia regalando la possibilità di fermarci ad osservare anche tutte queste crudeltà.
Forse ne usciremo più sensibili e consapevoli non solo di come proteggersi e difendersi da un virus, ma magari lo saremo anche in merito al fatto che è ora di fermarci davanti alla noncuranza, al giudizio, al senso di colpa, al finto buonismo comprendendo che ne siamo comunque colpiti e addolorati, ma facendo finta di niente diventiamo solo più deboli e complici.
Questo potrebbe essere solo un piccolo assaggio che dovrebbe farci semplicemente riflettere! E se il nostro compito nonché messaggio inascoltato fosse quello di imparare a rinforzarci!?!
Potremmo usare questo tempo per comprendere meglio come funzioniamo, allenarci per diventare esempi di ciò che vorremmo vedere fuori di Noi, prendendo atto che scappando, arrabbiandoci o vivendo nella paura, nella mancanza di fiducia in se stessi e negli altri senza curare il proprio volersi bene porta solo a riconoscere negli altri i nostri stessi dubbi, la nostra stessa insicurezza e debolezza entrando così in un circolo di dolore e frustrazione che non porta certo ad un cambiamento, ma aumenta solo il rischio di essere poco utili a se stessi e di conseguenza agli altri.
Ci vuole coraggio, l'agire di un cuore che prega per i suoi morti, ma che continua a credere che questo momento sia soprattutto una grande possibilità che l'umanità intera non deve correre il rischio di non fermarsi a comprendere. Non tutti siamo qui per compiere atti eroici e fare imprese che si scriveranno sui libri di storia, siamo qui per fare al meglio ciò che possiamo fare, ogni uno nel proprio piccolo si deve sentire fiero anche solo di non buttare più una sigaretta per terra, di chiudere l'acqua appena si finisce di usarla, di raccogliere ciò che altri hanno gettato con noncuranza e raccoglierlo con la fierezza di essere utile non con la rabbia perché altri hanno sbagliato, perché arrabbiandoti anche tu stai sbagliando con te stesso, facendoti del male al pari se non peggio di colui che ha gettato la plastica che stai raccogliendo.... fermati e rifletti non c'è momento migliore per farlo, puoi essere utile agli altri solo se alimenti la tua consapevolezza e il tuo volerti bene!
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